Lo sviluppo sostenibile punta a mantenere il rapporto tra ambiente, economia e società in un equilibrio costante

Di Maria Francesca ARTUSI, Benedetta PARENA e Paolo VERNERO

La sostenibilità è definibile come il processo di cambiamento dove lo sfruttamento delle risorse, gli investimenti, lo sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali agiscono in sintonia/sinergia l’un con l’altro, valorizzando il potenziale sia attuale che futuro. Alla base del principio della sostenibilità vi è dunque uno sviluppo (sostenibile) che abbraccia in maniera integrata gli ambiti ambientali, economici e sociali ed è in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.

Lo sviluppo sostenibile è stato introdotto per la prima volta nel Rapporto Our common future presentato nel 1987 da Gro Harlem Bundtland, Presidente della Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo (World Commission on Environment and Development, WCED) nel quale è stato scritto che “… Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, e? piuttosto processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali”, evidenziando la necessità di attuare una strategia in grado di integrare le esigenze dello sviluppo e dell’ambiente. Strategia che prende dunque il nome di sustainable development ossia di sviluppo sostenibile.

Il raggiungimento della sostenibilità rappresenta una sfida che coinvolge anche il diritto internazionale e nazionale in termini di crescente consapevolezza di tali tematiche da parte delle organizzazioni sovranazionali e dei governi nazionali.

Verso la metà del secolo scorso il modello di sviluppo “tradizionale” ha mostrato alcuni primi segni di crisi in seguito al crescente dibattito sulla scarsità delle risorse e sull’inquinamento: gas serra, buco dell’ozono ed effetto serra quali conseguenze dello sfruttamento intensivo delle risorse naturali e propulsori per lo studio di modelli di sviluppo focalizzati sul ripensamento del rapporto tra uomo e ambiente.

Si è così gradualmente passati da posizioni, che per quanto meritevoli nell’aver fatto emergere le questioni in argomento, rappresentavano posizioni movimentistiche o di parte (si pensi, ad esempio, al fenomeno dei movimenti e dei partiti verdi in Europa) a una condizione che è entrata a far parte delle Linee guida delle maggiori organizzazioni sovranazionali, dei piani strategici e di governo dei principali Paesi (soprattutto occidentali) e che oggi è vissuta quale presupposto essenziale per la sopravvivenza dell’umanità stessa.

Alla luce di quanto sopra, il principio della sostenibilità assume un significato più ampio e strategico rispetto a quello inizialmente indicato nel Rapporto Bundtland: esso considera l’ambiente, il sociale e la stessa governance (latu sensu) in virtù degli impatti economico-sociali in quanto influenzati dall’insieme di regole, leggi e regolamenti, che disciplinano la direzione dell’ordinamento pubblico e privato e condizionano la portata dei connessi temi e scelte.

Sostenibilità e sviluppo sono legati da una condizione essenziale di sopravvivenza che tiene conto della qualità della vita delle persone in un’attiva integrazione con l’attività produttiva delle imprese, degli enti e delle amministrazioni pubbliche. I principali componenti sono la sostenibilità di governo e sociale (ossia a titolo esemplificativo: sicurezza, salute, giustizia, governance dei sistemi pubblici e privati), la sostenibilità economica (ossia collegata alla capacità di generare reddito e lavoro) e la sostenibilità ambientale (ossia la responsabilità nell’utilizzo delle risorse in un contesto caratterizzato da fenomeni quali il degrado ambientale, il cambiamento climatico, il sovra consumo, l’aumento demografico e la crescita economica illimitata).

In conclusione lo sviluppo sostenibile punta a mantenere il rapporto tra ambiente, economia e società in un equilibrio costante, in modo da soddisfare i bisogni di tutti e garantire migliori condizioni di vita alle persone.