In attesa degli specifici indicatori della crisi, l’implementazione di questo strumento consente il puntuale monitoraggio della situazione finanziaria

Di Fabrizio BAVA e Alain DEVALLE

“Costituiscono indicatori di crisi gli squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta dal debitore, tenuto conto della data di costituzione e di inizio dell’attività, rilevabili attraverso appositi indici che diano evidenza della sostenibilità dei debiti per almeno i sei mesi successivi e delle prospettive di continuità aziendale per l’esercizio in corso o, quando la durata residua dell’esercizio al momento della valutazione è inferiore a sei mesi, per i sei mesi successivi”, recita l’art. 13 – Indicatori della crisi del DLgs. n. 14/2019).

Quando entrerà in vigore l’intera riforma della crisi d’impresa il 15 agosto 2020 (al termine cioè dei 18 mesi dalla pubblicazione in G.U., se non vi saranno proroghe), costituirà un indicatore di crisi la non sostenibilità dei debiti per almeno i sei mesi successivi.

In attesa della pubblicazione degli specifici indicatori della crisi demandata dalla riforma al CNDCEC, è certamente possibile individuare quale miglior strumento per la verifica della sostenibilità dei debiti nel breve periodo il budget di cassa. Nelle imprese di minori dimensioni, ma comunque tali da consentire loro di disporre delle risorse e competenze necessarie, l’implementazione del budget di cassa (tesoreria) consente il puntuale monitoraggio della situazione finanziaria. Si tratta, in sostanza, di determinare i flussi di cassa previsionali mensilizzati sulla base, ad esempio, dello schema del metodo diretto proposto dall’OIC 11 – Rendiconto finanziario, ovvero lo schema che contrappone le entrate derivanti dagli incassi alle uscite programmate per i pagamenti.

Naturalmente per poter implementare tale strumento sarà dapprima necessario predisporre il budget del successivo esercizio, sia economico, sia finanziario, per poi costruire un foglio di calcolo mensilizzato che, partendo dalle disponibilità di cassa e banca iniziali, individui i successivi incassi e pagamenti programmati. Qualora dovessero emergere nei successivi sei mesi picchi di pagamenti per i quali a budget si prevede di non disporre della liquidità richiesta, si dovrà verificare la possibilità di farvi fronte con gli eventuali fidi disponibili; in caso negativo, sarà necessario prevedere una soluzione, per poter ritenere sostenibili i pagamenti programmati.

Complessivamente, le possibilità di intervento per far fronte a uscite finanziarie sono principalmente le seguenti: versamenti da parte dei soci, ricorso a nuovo indebitamento, cessioni di asset aziendali.

Nella pianificazione finanziaria occorre tenere separate le esigenze finanziarie della parte operativa che derivano dal ciclo magazzino-crediti-debiti operativi dalle necessità finanziarie derivanti dall’attività di investimento. Generalmente, il ciclo magazzino-crediti-debiti è finanziato attraverso risorse di breve periodo mentre gli investimenti sono finanziati da fonti a medio e lungo termine.

La sostenibilità finanziaria può essere in parte compromessa qualora la società intervenga proponendo una moratoria per quanto riguarda alcune obbligazioni già programmate nei confronti di banche e/o fornitori, così come verificare la possibilità di ottenere l’incasso anticipato di vendite di beni e prestazioni di servizi da parte dei clienti, ad esempio in cambio di uno sconto sul prezzo. Eventuali ulteriori criticità, oltre a segnalare indubbiamente la presenza di un grave squilibrio finanziario, dovrebbero indurre gli amministratori a intervenire prontamente e valutare, d’intesa con i propri consulenti, quale procedura di soluzione della crisi è da ritenere la più adeguata al fine di riacquisire l’equilibrio della gestione.

Nelle imprese che non hanno già implementato un simile strumento per il controllo finanziario, i commercialisti, alla luce delle nuove previsioni normative, potranno proporsi quali consulenti al fine di accompagnare i propri clienti nel percorso di adeguamento alle richieste normative. Come già sottolineato, naturalmente, si tratta di strumenti compatibili con dimensioni aziendali tali da consentire all’impresa di disporre delle necessarie risorse in termini di personale e competenze tecniche.

Di seguito si riporta, unicamente a titolo di esempio, un possibile schema di budget di cassa per la verifica della sostenibilità dei debiti di breve periodo.

PERIODO DI OSSERVAZIONE RIFORMA CRISI D’IMPRESA
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marzo 2019 aprile 2019 maggio 2019   giugno    2019 luglio 2019   agosto   2019 settembre 2019 ottobre 2019
Saldo Cassa e Banca Iniziale 12.000 22.000 5.000 – 28.000 – 5.000 – 36.000 – 14.300 – 1.900
Incassi da clienti 50.000 20.000 60.000 45.000 50.000 55.000 45.000 60.000
Altri incassi (es. contributi) 3.000 6.000 2.000
Totale Entrate attività operativa (A) 53.000 20.000 60.000 51.000 50.000 55.000 47.000 60.000
Pagamenti fornitori per acquisti 35.000 35.000 40.000 24.000 32.000 26.000 21.000 34.000
Pagamenti fornitori per servizi 8.000 2.000 4.000 2.000 5.300 7.600 4.000
Pagamenti costi del personale
Altri pagamenti 11.000 5.000
Totale Uscite attività operativa 43.000 37.000 51.000 28.000 39.000 31.300 28.600 38.000
Flusso attività operativa 10.000 – 17.000 9.000 23.000 11.000 23.700 18.400 22.000
Investimenti 50.000 67.000 6.000
Pagamento rate mutui passivi 40.000
Pagamento interessi passivi 2.000 2.000
Totale Uscite (B) 43.000 37.000 143.000 28.000 106.000 33.300 34.600 38.000
Flusso finanziario (A)-(B) 10.000 – 17.000 – 83.000 23.000 – 56.000 21.700 12.400 22.000
1 Saldo Banche 22.000 5.000 – 78.000 – 5.000 – 61.000 – 14.300 – 1.900 20.100
2 Possibilità di utilizzo affidamenti bancari 40.000 40.000 40.000 40.000 40.000 40.000 40.000 40.000
1+2 Fabbisogno finanziario – 38.000 – 21.000
LEVE di INTERVENTO
+ Finanziamento/Versamento soci 20.000
+ Incremento indebitamento finanziario 30.000
+ Cessione di attività 25.000
Totale entrate programmate 50.000 25.000
+ Revisione budget
Moratoria scadenze pagamenti
+ Anticipo incassi crediti
Sostenibilità 12.000 4.000