Dopo le difficoltà di ieri apertura verso i professionisti e possibili accessi scaglionati. Inoltrate a CNPADC e CNPR quasi 25 mila istanze

Di Savino GALLO

Con due diversi comunicati stampa, diffusi nel pomeriggio di ieri, i Consigli nazionali di commercialisti e consulenti del lavoro hanno fatto sapere che, a partire da oggi, i rappresentanti delle due categorie potranno inviare all’INPS, per conto dei propri clienti, le richieste di indennità di 600 euro stanziate dal Governo.

La notizia è arrivata al termine di una giornata che si annunciava campale e che probabilmente ha superato, in negativo, le aspettative della vigilia. Migliaia di utenti, tra intermediari e privati cittadini, hanno provato ad accedere al sito dell’INPS per richiedere le diverse prestazioni previste (indennità, cassa integrazione, congedi, bonus) già a partire dall’una di notte. Alle otto di ieri mattina, le richieste pervenute avevano già superato le 300 mila, con picchi di 100 domande al secondo, per arrivare poi fino a 300 richieste al secondo in alcuni momenti della mattinata.

Il boom di accessi ha portato a prevedibili rallentamenti del portale e continui crash. A complicare le cose, stando alla denuncia del Presidente INPS Tridico, ci sarebbero stati anche degli attacchi hacker, che avrebbero prodotto bug informatici: nel corso della mattinata, tanti utenti dichiaravano di poter accedere, con le proprie credenziali, alle posizioni previdenziali di altri soggetti. Un “data breach”, dirà poi il Garante della privacy, Antonello Soro, che rappresenta “un fatto gravissimo”.

Per questo, verso l’ora di pranzo, si è deciso di chiudere momentaneamente il portale (poi riaperto a metà pomeriggio). Prima dello stop erano già arrivate 339 mila richieste relative all’indennità di 600 euro prevista per artigiani, commercianti e iscritti alla Gestione separata INPS; mentre le richieste di cassa integrazione inoltrate dalle imprese erano arrivate a 1,4 milioni (per 1,2 milioni di lavoratori il pagamento è stato già anticipato dalle stesse aziende, che poi faranno il conguaglio con i contributi).

Nel frattempo, montava la protesta di cittadini e intermediari. Sia i sindacati che il Consiglio nazionale dei commercialisti parlavano di criticità ampiamente preventivabili e tornavano a chiedere di essere abilitati alla trasmissione delle istanze per conto dei clienti che già hanno in delega. Una richiesta che sembrerebbe essere stata accolta dall’INPS, che starebbe ragionando sulla possibilità di consentire accessi scaglionati: “Dalle 8 alle 16 per patronati e consulenti – ha spiegato Tridico –, dalle 16 in poi per i cittadini”.

In assenza di comunicazioni ufficiali, e considerando anche la nota stampa del CNDCEC, è probabile che nel termine “consulenti” siano ricompresi tutti i professionisti abilitati a svolgere attività in materia di lavoro, ai sensi della L. 12/79. Tra questi, anche i commercialisti, che si sono detti soddisfatti dell’apertura pur segnalando la necessità di consentire l’invio massivo, in modo da “ridurre di molto gli accessi al sito”.

Sempre nella giornata di ieri, c’erano da inviare anche le richieste di indennità di 600 euro alle proprie Casse  previdenziali di appartenenza. Il decreto ministeriale con le istruzioni, atteso per il 31 marzo, è arrivato nella prima mattinata di ieri, peraltro con modifiche di non poco conto (su tutte, l’eliminazione del criterio della regolarità contributiva per poter accedere al beneficio), così le 20 Casse facenti parte dell’AdEPP decidevano di comune accordo di far partire la ricezione delle istanze dalle ore 12.

Anche in questo caso, non sono mancati problemi tecnici. Nessun crash segnalato da CNPADC e CNPR, ma ci sono stati rallentamenti dovuti all’enorme mole di accessi e all’assenza di sistemi informatici capaci di reggere determinati picchi. Alle 20 di ieri, alla Cassa dottori commercialisti risultavano essere pervenute oltre 20 mila istanze, su una platea potenziale di circa 40 mila beneficiari (31 mila con reddito dichiarato sotto i 35 mila euro). Le richieste pervenute alla Cassa ragionieri, alla stessa ora, sono state 3.400. Per ciò che riguarda, invece, i consulenti del lavoro, alle 18 si era arrivati a 5.200 domande, su una platea di circa 16 mila soggetti con reddito fino a 50 mila euro (sul totale di 26 mila iscritti).

Resta da capire ora quali saranno i tempi per l’erogazione delle indennità. Per ciò che riguarda l’INPS, anche ieri Tridico ha ribadito che si partirà con i pagamenti a partire dal 15 aprile. Quanto alle Casse private, invece, le procedure potrebbero essere più brevi. Anche perché gli enti sono chiamati a fare solo un controllo formale della documentazione allegata all’istanza, per poi inviare il tutto a INPS e Agenzia delle Entrate. Dopo il primo controllo, da effettuare entro l’8 aprile, potranno, però, già essere erogati i soldi, che verranno anticipati dalle Casse e poi rimborsati dal MEF. Il tutto nell’attesa che il Governo rifinanzi il fondo da 200 milioni attualmente stanziato e, secondo le stime, ampiamente insufficiente a soddisfare tutte le richieste.