In un incontro organizzato da Entrate, SOGEI e SOSE sono state evidenziate le criticità degli ISA e il gravoso lavoro a carico degli intermediari

Di Paola RIVETTI

Nell’incontro sugli ISA, organizzato ieri da Agenzia delle Entrate, SOGEI e SOSE, è stato illustrato il procedimento di creazione dei nuovi strumenti e delle loro modalità di funzionamento attraverso gli indicatori di affidabilità e di anomalia. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni professionali e di categoria, che hanno fornito spunti per il miglioramento complessivo dello strumento, nonché evidenziato le criticità emergenti dalle prime applicazioni degli ISA tramite il relativo software.
Nel corso della giornata di ieri l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito istituzionale anche una guida che esplica il funzionamento degli ISA.

Gli esponenti dell’Agenzia, di SOSE e di SOGEI hanno rimarcato la diversità tra i vecchi studi di settore e i nuovi ISA i quali hanno l’obiettivo di favorire l’adempimento spontaneo del contribuente, attraverso un dialogo e confronto preventivo, e l’accesso ai benefici del regime premiale.
Sotto il profilo dell’accertamento, è stato anticipato, in linea con l’art. 9-bis comma 14 del DL 50/2017, che il risultato complessivo di affidabilità fiscale pari o minore a 6 non comporta l’inserimento in liste selettive di controllo basate sull’analisi del rischio di evasione o, almeno, questo non è un effetto automatico del giudizio di scarsa affidabilità fiscale. Tale risultato costituisce un indizio che solo unitamente ad altri elementi convergenti potrà determinare l’inserimento nelle liste selettive.

Pressoché unanime la posizione espressa dai rappresentanti dei professionisti che hanno rimarcato le difficoltà in cui si trovano ad operare per il ritardo nella messa a disposizione degli strumenti applicativi degli ISA. Tra l’altro, non risultano ancora pienamente disponibili gli aggiornamenti degli applicativi gestionali per la predisposizione delle dichiarazioni il che, di fatto, ostacola l’applicazione a largo raggio degli ISA.

L’analisi dei risultati degli ISA non è immediata, ma richiede tempo per la sua valutazione: infatti, il consulente deve controllare la correttezza dei dati importati dalle Precalcolate (ed eventualmente correggerli) e valutare l’opportunità di dichiarare maggiori ricavi o compensi. Mentre con gli studi di settore veniva fornito un unico valore di riferimento, ossia il puntuale in prossimità del quale doveva avvenire l’adeguamento, con gli ISA i maggiori valori sono forniti rispetto a singoli indicatori al fine di massimizzare il risultato fino a 10. Resta al consulente valutare, insieme al cliente, se procedere all’adeguamento ed in che misura, nell’ottica di usufruire dei benefici del regime premiale e di essere escluso dal potenziale inserimento nelle liste selettive.

A proposito del regime premiale, è stato sottolineato da più parti il modesto appeal dei benefici, riconosciuti a partire dall’otto in su. L’esonero dall’apposizione del visto di conformità o la riduzione di solo un anno dei termini di accertamento, ad esempio, potrebbero non fare la differenza nella scelta tra adeguarsi (anche solo parzialmente) o mantenere il naturale punteggio di affidabilità.

Sotto il profilo applicativo, poi, emerge dalle prime applicazioni l’eccessiva rigidità degli indicatori di anomalia che, ove presenti, deprimono il risultato di affidabilità fiscale, fenomeno particolarmente evidente quando l’anomalia fornisce un punteggio pari ad uno. Tra l’altro, a seconda dell’indicatore, l’anomalia può essere generata da incongruenze tra i dati del modello ISA o tra questi e quelli delle Precalcolate e può essere insensibile agli “adeguamenti”.

Gli aspetti più tecnici sull’applicazione degli ISA, riguardanti, ad esempio, la correzione dei dati delle Precalcolate rese disponibili nel Cassetto fiscale ed il mantenimento dei benefici del regime premiale anche a seguito di variazioni del punteggio di affidabilità conseguente a successivi controlli, saranno esaminati da specifiche FAQ pubblicate sul sito istituzionale (analogamente a quanto avvenuto già con la fatturazione elettronica), nonché con una circolare ad hoc.