Il CNDCEC ha aggiornato le norme di comportamento relative alle società quotate per adeguare le singole sezioni al mutato contesto normativo

Sul sito del CNDCEC sono state pubblicate le nuove “Norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate”, che aggiornano la versione del 2015.
Come si legge nelle premesse del documento, la struttura non è stata interessata da significative modifiche: ogni norma risulta essere composta da principi (che indirizzano l’attività del collegio), criteri applicativi (dove vengono indicate soluzioni e modalità operative per adeguare l’attività dell’organo alle regole dichiarate nei principi) e commento (dove sono presentante note esplicative in relazione alle prescrizioni dei Principi e alla normativa applicabile), corredati dai riferimenti normativi.

Con riferimento, invece, ai contenuti, sono state apportate modifiche e integrazioni al fine di adeguare le singole sezioni al mutato contesto normativo, con particolare riferimento al ruolo che l’organo ricopre quale comitato per il controllo interno e la revisione contabile degli Enti di interesse pubblico.

Inoltre, è stata introdotta la nuova norma Q.1.1. relativa all’autovalutazione del collegio, evidenziando “la necessità che l’organo di controllo si sottoponga, assumendone diretta responsabilità, ad un periodico processo interno di valutazione circa la ricorrenza – e la permanenza – dei requisiti di idoneità dei componenti e circa la correttezza e l’efficacia del proprio funzionamento”.

Tale attività deve essere svolta dal collegio richiedendo ai propri componenti informazioni attinenti ai seguenti aspetti:
– requisiti di professionalità, competenza ed esperienza, in relazione anche ad ambiti direttamente correlati all’attività esercitata dalla società;
– requisiti di indipendenza;
– cumulo degli incarichi;
– disponibilità di tempo nello svolgimento dell’incarico;
– funzionalità e qualità dei flussi informativi con gli organi di amministrazione, il comitato rischi e con le funzioni e i ruoli di controllo;
– collaborazione e interazione tra i componenti;
– scambio di informazioni con il revisore legale o la società di revisione.

Qualora, a seguito dell’attività valutativa, il collegio dovesse riscontrare carenzecirca l’idoneità del componente o l’adeguata composizione dell’organo di controllo, deve richiedere al sindaco di adottare specifiche misure correttive per farvi fronte ovvero di rinunciare all’incarico.

Il documento suggerisce come esempi di misure correttive la partecipazione a percorsi di formazione, l’individuazione e il periodico monitoraggio delle relazioni rilevanti intrattenute con la società (o con altra società del gruppo) dal sindaco stesso o da altro professionista appartenente alla sua rete e la modifica, la limitazione o la cessazione di taluni incarichi che non consentano al sindaco di dedicare all’incarico in corso tempo e risorse adeguati.

Nei casi in cui il collegio ritenga non adeguate le misure intraprese dal sindaco interessato, deve deliberarne la decadenza ed effettuare le necessarie comunicazioni alla società.

Esito da formalizzare in un’apposita Relazione di autovalutazione

L’esito del processo di autovalutazione deve poi essere formalizzato in un apposito documento (Relazione di autovalutazione) che deve essere trasmesso al consiglio di amministrazione che lo rende noto mediante un comunicato diffuso al mercato e, con cadenza annuale, nell’ambito della relazione sul governo societario.