L’opzione richiede alcune accortezze, in modo particolare per chi ha già sospeso gli ammortamenti negli esercizi 2020 e 2021

Di Fabrizio BAVA e Alain DEVALLE

Anche il bilancio 2022, come ormai avviene da un paio d’anni, per molte imprese presenterà elementi di criticità.
Sono numerose, infatti, le imprese che hanno subìto effetti negativi a causa del contesto esterno: dall’incremento smisurato dei costi energetici, all’inflazione elevata, in modo particolare per le imprese che non sono riuscite a ribaltare l’incremento dei costi sui ricavi, all’impossibilità di operare con alcuni mercati esteri, come l’Ucraina e la Russia, alle non risolte problematiche di approvvigionamento in numerosi settori.

Per molte imprese, l’esercizio 2022 registrerà un incremento del fatturato e una contrazione dei margini.
Naturalmente, non sarà un anno negativo per tutte: ci sono imprese che non presenteranno alcun problema in bilancio e che sono riuscite a raggiungere risultati brillanti.
Le imprese in difficoltà per quanto riguarda la performance economica, nel predisporre il bilancio 2022, potranno nuovamente contare su alcune deroghe alle regole ordinarie di redazione, come la sospensione parziale o totale degli ammortamenti.

L’opzione per tale deroga richiede, però, alcune accortezze, in modo particolare per chi ha già sospeso gli ammortamenti negli esercizi 2020 e 2021: sarà bene preliminarmente verificare l’impatto sui prossimi esercizi di tale sospensione, nel momento in cui si procederà nuovamente alla loro iscrizione (per effetto delle disposizioni contenute nel DL n. 198/2022 in corso di conversione, anche se non condividiamo affatto tale decisione, sarà persino possibile non iscrivere gli ammortamenti nei bilanci 2023).

Il tema si pone laddove non sia possibile ipotizzare un ulteriore allungamento della vita utile economico-tecnica, così come per quelle attività la cui vita utile non può essere estesa (ad esempio, i brevetti).
In caso di presenza di perdite d’esercizio tali da ridurre di oltre un terzo il capitale sociale, per l’esercizio 2022 il DL n. 198/2022 ha nuovamente sospeso gli obblighi di ricapitalizzazione e, in generale, di intervento da parte dei soci in sede di assemblea.

Anche tale possibilità, però, deve essere attentamente valutata e non considerata “automatica”. La decisione da parte dei soci di non intervenire deve poggiare su previsioni di ritorno all’equilibrio economico nei prossimi esercizi e non deve mettere a rischio la prospettiva di continuazione dell’attività.
Tra l’altro, anche per l’esercizio 2022 non è invece stata riproposta la deroga relativa alla continuità aziendale.
Di particolare rilevanza è ricordare che, in presenza di incertezze da qualificare significative sulla prospettiva della continuità, vi sono precisi obblighi di informativa da rispettare, disciplinati dall’OIC 11.

Non va poi dimenticato che, dal 15 luglio 2022, con l’entrata in vigore del DLgs. n. 83/2022, correttivo del DLgs. n. 14/2019 (c.d. “Codice della crisi d’impresa”), l’impresa deve essere dotata di un assetto in grado anche di monitorare la prospettiva della continuità e la capacità di fronteggiare i debiti dei successivi dodici mesi.

Come ogni anno, vi è l’esigenza di gestire sotto il profilo contabile le conseguenze di norme di matrice fiscale: si pensi ai numerosi bonus fiscali che impattano anche sul bilancio.
A seguito della pubblicazione dell’OIC 34 dedicato ai ricavi, da applicare a partire dal bilancio 2024, le imprese e i loro professionisti dovranno verificare, fin da subito, la compatibilità dei contratti e delle prassi contabili con quanto disciplinato dal nuovo principio contabile.

Per alcune imprese l’esercizio 2023 potrebbe essere l’occasione per intraprendere il percorso che porterà alla pubblicazione di un bilancio di sostenibilità ESG, percorso che potrebbe iniziare arricchendo di informazioni sull’ambiente e il personale la Relazione sulla gestione, in cui spesso sono riportate informazioni poco significative.
Sono, infatti, numerose le imprese che hanno già da anni assunto iniziative in linea con i principi ESG: si pensi al fotovoltaico e ai mezzi elettrici, per quanto riguarda l’ambiente, così come alla possibilità di lavorare in smart working, per quanto riguarda il personale.

Spesso, però, le imprese non comunicano in alcun modo queste loro peculiarità all’esterno.
Questi temi saranno approfonditi nell’ambito del Percorso specialistico “Il bilancio 2022: le aree critiche e l’impatto dei bonus fiscali”, in programma in modalità webinar a partire dal 16 febbraio.