Il testo è stato ulteriormente modificato dopo i rilievi della Ragioneria generale dello Stato sulle coperture

Di LUCA FORNERO e BARBARA SESSINI

Il disegno di legge di bilancio 2023 dovrebbe incassare oggi il suo primo via libera alla Camera. Ieri, al termine di una seduta convocata alle otto del mattino e sospesa più volte, è stato riaggiornato l’ordine dei lavori: la votazione sulla questione di fiducia posta dal Governo è in programma oggi dalle 20:30. L’esame del provvedimento proseguirà oltre la mezzanotte, per concludersi comunque entro le ore 6 di domani, 24 dicembre e compatibilmente con i tempi necessari per la predisposizione della Nota di variazione. Infine, il testo passerà in Senato, dove è attualmente calendarizzato per il 27 dicembre. L’approvazione definitiva dovrà avvenire entro il 31 dicembre.

A far slittare le votazioni dell’Aula sono stati i rilievi della Ragioneria generale dello Stato sul testo del Ddl. dopo l’approvazione degli emendamenti in Commissione Bilancio.

Si ricorda infatti che, rispetto alla formulazione iniziale, la manovra per il 2023 ha subito alcuni importanti cambiamenti, anche per accogliere i rilievi della Commissione europea sul documento programmatico di bilancio. Ne è un esempio la norma sui pagamenti con POS (si veda “Su contanti e POS Italia non in linea con le raccomandazioni dell’Ue” del 15 dicembre 2022). Inizialmente, il Ddl. di bilancio prevedeva la possibilità di rifiutare pagamenti elettronici di importi pari o inferiori a 60 euro senza incorrere in sanzioni. Ora, invece, rimane in vigore sia l’obbligo di accettare tali pagamenti sia la relativa sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.

Rimandando alla tabella in calce all’articolo per un’elencazione delle principali novità introdotte nell’iter parlamentare, si segnala che le modifiche apportate in Commissione Bilancio riguardano, tra l’altro, alcuni crediti d’imposta (si veda “Bonus investimenti beni materiali 4.0 con proroga del termine «lungo» 2023” di oggi) e l’IVA sul pellet (si veda “Ridotta al 10% l’IVA sui pellet” di oggi). Inoltre, ora il Ddl. di bilancio fa chiarezza sui risvolti sanzionatori delle operazioni inesistenti in reverse charge (si veda “Operazioni inesistenti in reverse charge sanzionate solo in caso di frode consapevole” del 22 dicembre 2022). Non ha trovato posto nella versione definitiva del testo, invece, un emendamento che in un primo momento pareva compreso: quello che sospendeva le scadenze tributarie in caso di parto o interruzione di gravidanza della professionista e per la malattia o l’infortunio grave del figlio minorenne di quest’ultima.

Il Ddl. di bilancio inviato dalla Commissione all’Aula contiene anche modifiche alla disciplina dello smart working per i fragili e prevede che i datori di lavoro, fino al 31 marzo 2023, favoriscano lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile da parte dei lavoratori dipendenti pubblici e privati affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico, anche attraverso l’assegnazione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento.

Il complesso di modifiche, però, ha incontrato lo stop della Ragioneria generale dello Stato: la nota, arrivata nel primo pomeriggio, chiedeva lo stralcio dell’emendamento che avrebbe stanziato 450 milioni per i Comuni e altre 44 correzioni di tono minore. Di qui il rinvio alla Commissione Bilancio e lo slittamento della votazione nella giornata di oggi.