Riduzione graduale delle tasse fino a 5 punti e sulla lotta all’evasione annuncia: «Niente più caccia al gettito, per l’Agenzia nuovi criteri di valutazione»

Di SAVINO GALLO

Riduzione delle tasse per imprese e lavoratori, tregua fiscale, serrata lotta all’evasione. Sono questi i “tre pilastri” su cui dovrà poggiare il “nuovo patto fiscale” di cui ha parlato ieri, durante il suo discorso di insediamento alla Camera, la neo Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il cui Governo ha ottenuto ieri la fiducia con 235 voti favorevoli, 154 contrari e 5 astenuti.

La riduzione del cuneo avverrà, gradualmente, attraverso una “riforma all’insegna dell’equità: la riforma dell’IRPEF con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite IVA dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato”. Accanto a tali provvedimenti, si procederà con l’introduzione della flat tax sul reddito incrementale, ovvero sulla parte di reddito prodotto in più rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: “Una misura virtuosa – ha commentato Meloni – con limitato impatto per le casse dello Stato e che può essere un forte incentivo alla crescita”.

L’obiettivo che si è posto il nuovo Governo è quello di arrivare, nel medio periodo, a un “taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori, per alleggerire il carico fiscale delle prime e aumentare le buste paga dei secondi”. E per incentivare le aziende ad assumere, si ha intenzione di introdurre un “meccanismo fiscale che premi le attività ad alta densità di lavoro. Più assumi, meno paghi – ha spiegato la Premier – ma ovviamente questo non deve far venire meno il necessario sostegno all’innovazione”.

La nuova tregua fiscale sarà “necessaria per consentire a cittadini e imprese, in particolare alle PMI, in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il Fisco”, mentre la lotta all’evasione dovrà “partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’IVA” e sarà accompagnata “da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora”. Insomma, ha sottolineato Meloni, “dovrà essere vera lotta all’evasione e non caccia al gettito”.

Parlando di impresa e lavoro, la Presidente del Consiglio ha voluto rivolgere un pensiero anche alle “decine di tavoli di crisi ancora aperti” e a “quelle migliaia di lavoratori autonomi che non si sono più rialzati dopo la pandemia”. A loro, che sono stati “spesso, e ingiustamente, trattati come figli di un dio minore”, il Governo è intenzionato a “riconoscere tutele adeguate e in linea con quelle giustamente garantite ai lavoratori dipendenti”, per ribadire la vicinanza a quelli che “costituiscono un asse portante dell’economia italiana”.

Nell’immediato, l’obiettivo sarà “mantenere e rafforzare le misure a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette sia su quello del carburante”. Un impegno che “drenerà gran parte delle risorse reperibili e costringerà a rinviare altri provvedimenti” che il Governo avrebbe voluto inserire già nella prossima legge di bilancio. Priorità, dunque, alle misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla “riduzione delle imposte sui premi di produttività, l’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei fringe benefit e il potenziamento del welfare aziendale”. Allo stesso tempo, verrà “allargata la platea dei beni primari che godono dell’ IVA ridotta al 5%”.

Parole apprezzate da Elbano de Nuccio, che in una nota stampa diffusa ieri ha dichiarato di essere “pienamente concorde” con le tante misure annunciate da Meloni, così come sulla nuova impostazione della lotta all’evasione fiscale, che “deve essere di sostanza, superando le attività accertative che sovente si basano sull’interpretazione postuma o distorta di norme non chiare, perseguendo le vere condotte di macro evasione”.

Il Presidente del CNDCEC si è detto pronto a “mettere a disposizione le competenze dei commercialisti per modificare in modo efficace ed efficiente l’intero sistema tributario. Siamo pronti – ha spiegato – a offrire apporto tecnico, sui temi enunciati dalla Presidente del Consiglio e su molti altri, e confidiamo che queste preziose competenze sapranno essere adeguatamente valorizzate dal Parlamento e dal Governo appena insediati”.

La stessa disponibilità è stata rimarcata anche dall’Unione Giovani, che ieri ha indirizzato alla Premier una lettera aperta plaudendo alle parole sul patto fiscale e avanzando “10 proposte per rilanciare l’Italia”. Tra queste una lotta all’evasione “che coinvolga istituzioni, Agenzia e professionisti”, la “modifica delle modalità di accesso ai portali della Pubblica Amministrazione e ai sistemi di delega”, l’estensione della fattura elettronica “a tutti gli operatori economici e sviluppo del cloud computing”, la “valorizzazione del ruolo dei revisori degli enti locali”, “l’abolizione del click day per l’aggiudicazione dei fondi pubblici” e il “riequilibrio delle responsabilità dell’organo di controllo delle società”.