Dalla Commissione Ue nuovo pacchetto legislativo sull’antiriciclaggio, con un codice unico che armonizzerà le norme in tutta l’Ue
Ieri la Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte legislative, con l’obiettivo di:
– consolidare le norme dell’Ue per contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo;
– migliorare l’individuazione delle operazioni sospette;
– colmare le lacune sfruttate dai criminali per riciclare proventi illeciti o finanziare attività terroristiche attraverso il sistema finanziario;
– perfezionare l’attuale quadro normativo dell’Ue, con particolare riguardo ai rischi connessi all’innovazione tecnologica (derivanti, ad esempio, dall’adozione delle valute virtuali e dalla la maggiore integrazione dei flussi finanziari nel mercato unico).
Nel dettaglio, il pacchetto prevede le seguenti proposte legislative:
– un regolamento che istituisce una nuova autorità dell’Ue in materia di antiriciclaggio e di finanziamento al terrorismo;
– un regolamento contenente norme direttamente applicabili, anche in relazione all’adeguata verifica della clientela e alla titolarità effettiva;
– una sesta direttiva antiriciclaggio, contenente disposizioni da recepire nel diritto nazionale, come le norme sugli organismi di vigilanza nazionali e le Unità di informazione finanziaria negli Stati membri;
– una revisione del regolamento Ue 2015/847 sui trasferimenti di fondi ai fini del tracciamento dei trasferimenti di cripto-attività.
Per quanto attiene al primo aspetto, si evidenzia come la nuova autorità antiriciclaggio avrà la funzione di coordinamento delle autorità nazionali, per garantire che il settore privato applichi in modo corretto e coerente le norme dell’Ue. Essa rappresenterà, inoltre, un riferimento per le UIF nazionali per migliorarne la capacità analitica dei flussi illeciti e fare dell’intelligence finanziaria una fonte di informazioni fondamentale per i servizi di contrasto e avrà il compito di vigilare direttamente su alcuni degli enti finanziari più rischiosi che operano negli Stati membri.
La seconda proposta legislativa prevede un codice unico in materia di antiriciclaggio e contrasto del finanziamento del terrorismo che armonizzerà le norme in tutta l’Ue, incluse, ad esempio, disposizioni più specifiche in materia di adeguata verifica della clientela, titolarità effettiva e competenze e compiti delle Unità di informazione finanziaria (UIF).
La riforma proposta estenderà, poi, l’ambito di applicazione delle norme Ue in materia di antiriciclaggio all’intero settore delle cripto-attività, obbligando tutti i prestatori di servizi all’adeguata verifica della clientela, garantendo la piena tracciabilità dei trasferimenti (ad esempio di Bitcoin) e vietando i portafogli anonimi di cripto-attività.
Inoltre, la Commissione ha proposto a livello comunitario un massimale di 10.000 euro per i “pagamenti in contanti di importo elevato”. Si sottolinea come in circa due terzi degli Stati membri già si applicano massimali analoghi, anche se di entità variabile, i quali possono rimanere in vigore purché non superino i 10.000 euro.
Ulteriori novità riguardano l’armonizzazione delle liste Ue dei Paesi a rischio con quelle del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI), garante a livello mondiale della lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. In particolare:
– un Paese inserito negli elenchi del GAFI sarà incluso anche in quelli dell’Ue;
– vi saranno due elenchi dell’UE – una “lista nera” e una “lista grigia” – che rifletteranno quelle del GAFI;
– sulla base di una valutazione autonoma, l’Ue potrà inserire anche paesi non riportati dal GAFI, ma che rappresentino una minaccia per il proprio sistema finanziario.
L’iter di approvazione seguirà la procedura legislativa ordinaria e, pertanto, le proposte saranno dibattute dal Parlamento europeo e dal Consiglio. La Commissione auspica “l’entrata in funzione della nuova autorità antiriciclaggio nel 2024, questa dovrebbe poi iniziare il proprio lavoro di vigilanza diretta poco dopo, quando la direttiva sarà stata recepita e verrà applicato il nuovo quadro normativo”.