Dall’OIV indicazioni sull’uso dell’informazione finanziaria: in caso di ragionevolezza limitata è necessario adottare una serie di rilievi

Di Fabrizio BAVA, Alain DEVALLE e Roberto SCHIESARI

Con il Discussion Paper n. 1/2021 “L’uso di informazione finanziaria prospettica nella valutazione d’azienda”, l’Organismo italiano di valutazione fornisce numerosi spunti a supporto del perito sull’utilizzo dell’informativa prospettica, componente essenziale nelle valutazioni d’azienda, tanto più in scenari caratterizzati da significativi cambiamenti nello scenario e nel quadro competitivo. Per quanto riguarda la valutazione della “ragionevolezza” di tale informativa, il documento afferma che “L’informazione prospettica può dirsi ragionevole quando un altro esperto che esercitasse un adeguato scetticismo professionale riterrebbe l’informazione finanziaria prospettica una fonte informativa utile alla stima del valore d’azienda”.

Il giudizio di ragionevolezza può essere così declinato:
– piena ragionevolezza: in tali casi l’informativa prospettica può essere utilizzata senza modifiche per la valutazione;
– ragionevolezza limitata: per utilizzare l’informativa prospettica è necessario preliminarmente adottare una serie di rilievi;
– assenza di ragionevolezza: nel processo valutativo il perito dovrà prescindere dall’utilizzo di tale informativa.

Per quanto riguarda i possibili rimedi nell’ipotesi di ragionevolezza limitata, l’esperto può fare approfondimenti, modifiche, aggiustamenti ai flussi prospettici; aggiustamenti al tasso di sconto per riflettere profili di rischio non considerati nel piano; affiancare ai criteri di valutazione fondati sull’informazione prospettica altri criteri di valutazione o ridurre il perso dell’informazione finanziaria prospettica sul risultato finale della stima. La ragionevolezza dell’informazione prospettica dipende dall’esistenza o meno di una base ragionevolmente obiettiva delle assunzioni relative alle condizioni future e dalla circostanza che sia o meno condizionata al verificarsi di uno specifico scenario.
Si è in presenza di una base ragionevolmente obiettiva quando l’informativa prospettica trova riscontro: nel passato (analisi storica), nel confronto con altre società o realtà comparabili (benchmarking) e nelle previsioni di fonte esterna (consenso).

In assenza di tali caratteristiche, invece di “previsioni”, si è di fronte a “proiezioni”. La distinzione fra previsioni e proiezioni è rilevante in quanto nel caso di proiezioni, mancando una base ragionevolmente obiettiva, il tasso di sconto oltre al rischio sistematico (costo del capitale) deve considerare anche la natura più incerta dei flussi prospettici e, in genere, tale incertezza viene rappresentata attraverso un premio per il “rischio di execution” del piano.

Per quanto riguarda la possibilità che i flussi prospettici siano condizionati al verificarsi di uno specifico scenario, il documento afferma che nel caso di piano relativo a un unico scenario, i flussi prospettici possono essere rappresentativi di uno scenario medio-rappresentativo o invece riferirsi allo scenario più probabile che può o meno esprimere lo scenario medio atteso (in relazione alla distribuzione simmetrica o meno dei flussi).

Nel caso in cui i flussi prospettici siano riferiti allo specifico scenario giudicato più probabile che non esprime uno scenario medio atteso, i flussi sono condizionati al verificarsi di quello specifico scenario. Se invece i flussi esprimono risultati medi attesi, i flussi non sono condizionati al verificarsi di uno specifico scenario.

Si tratta di una distinzione importante, in quanto, per stimare il valore dell’azienda, nel caso di flussi medi attesi non condizionati al verificarsi di uno specifico scenario, tali flussi saranno scontati al costo del capitale, mentre nel caso di criterio fondato sui flussi più probabili, sarà necessario scontare i risultati attesi relativi a uno specifico scenario (normalmente il più probabile) a un tasso che considera oltre al costo del capitale anche un premio per il rischio di scenario. L’aggiustamento del tasso di sconto dovrebbe riflettere rischi non considerati nei flussi di risultato prospettici.
Il tasso di sconto (RADR = risk adjusted discount rate) può pertanto idealmente essere scomposto in tre componenti sulla base della seguente equazione:
RADR = Costo del capitale (Risk free rate + Premio per il rischio d’impresa) + solo nel caso di proiezioni (Premio per il rischio di execution) + solo nel caso di scenario condizionato (Premio per il rischio di scenario)

Se però i flussi di risultato prospettici non fossero ritenuti ragionevoli, non c’è alcun possibile aggiustamento del tasso utile a pervenire a una stima di valore ragionevole, in tali casi l’esperto non può utilizzare l’informazione prospettica.

Il contenuto di tale documento verrà approfondito nel percorso di alta formazione “Valutazione d’azienda e M&A: aspetti valutativi e accordi di acquisizione”, che inizia il 6 maggio.