Nel Documento programmatico di bilancio il differimento dell’agevolazione, oltre che di tutte le altre detrazioni edilizie in scadenza a fine anno

Di Redazione EUTEKNE

Proroga al 31 dicembre 2021 per il bonus facciate e per tutte le altre detrazioni “edilizie” in scadenza al 31 dicembre 2020.
L’ufficialità, di una decisione che dovrà comunque tradursi in norme, deriva dal Documento programmatico di bilancio, trasmesso ieri alla Commissione Ue.
Il documento, come ricordato dal MEF nel comunicato che ha annunciato l’invio a Bruxelles, riporta le valutazioni macroeconomiche e le azioni prioritarie del Governo, l’aggiornamento sullo stato di avanzamento del Programma nazionale di riforma – con particolare riferimento al livello di risposta alle raccomandazioni specifiche della Commissione europea – e la manovra di finanza pubblica per il 2021 articolata per tipologia di intervento con relativo impatto finanziario (in percentuale del PIL).

In particolare, nella Tabella III.1.12 riportata a pagina 25 del documento, si legge chiaramente che nella manovra complessiva che verrà varata dal Governo con la legge di bilancio, dalla quale deriverà sul 2021 un peggioramento del deficit pari a 1,4 punti di PIL, uno spazio finanziario è riservato alla proroga al 31 dicembre 2021:
– della detrazione IRPEF/IRES con aliquota del 90% delle spese sostenute per le opere di rifacimento delle facciate degli edifici (c.d. “bonus facciate”);
– della maggiore detrazione IRPEF al 50% (in luogo di quella al 36%) delle spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio;
– delle detrazioni IRPEF/IRES spettanti nelle misura del 50% e 65% delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica (c.d. “ecobonus”);
– della detrazione IRPEF al 50% delle spese sostenute per l’arredo di immobili ristrutturati (c.d. “bonus mobili”);
– della detrazione IRPEF al 36% delle spese sostenute per le opere di sistemazione a verde, coperture a verde e giardini pensili (c.d. “bonus verde”).

La proroga per tutte le altre “agevolazioni edilizie” in scadenza al 31 dicembre 2020 era considerata abbastanza pacifica, trattandosi di proroghe che si reiterano di anno in anno ormai da molto tempo, ma quella specificamente relativa al “bonus facciate”, introdotto per la prima volta dalla scorsa legge di bilancio solo per le spese sostenute nel 2020, presentava alcuni margini di incertezza.
Margini di incertezza definitivamente fugati dal Documento programmatico di bilancio.

Con riguardo, invece, all’ipotizzata proroga del superbonus oltre il 2021, anche se la misura non è oggetto della prossima legge di bilancio, resta intenzione del Governo procedere in questa direzione. Stando a fonti dell’Esecutivo e del MEF, infatti, la proroga sarebbe stata decisa e non compare nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio, base per la manovra, perché arriverà con il Recovery fund. A ribadire la volontà del Governo, ieri in serata, è poi stato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro.

Sempre ieri, nel pomeriggio, il Premier Conte e il Ministro dell’Economia Gualtieri hanno illustrato in conferenza stampa i punti salienti del Ddl. di bilancio approvato nell’ultima riunione notturna del Consiglio dei Ministri. “Si tratta di una manovra importante e ambiziosa” ha spiegato Gualtieri, che ammonta a oltre 39 miliardi di euro e “offre un forte impulso per la ripresa economica puntando su investimenti, istruzione, welfare, sanità e lavoro”, con l’abolizione delle clausole di salvaguardia dell’aumento dell’IVA per 19 miliardi e 12 miliardi a sostegno di alcuni degli interventi lanciati quest’anno e che proseguiranno il prossimo, come “il piano cashless, pronto a partire a dicembre, con un primo rimborso a febbraio sulle spese di Natale”.

Sul fronte degli investimenti, ha aggiunto il Ministro, “rafforziamo il piano «Transizione 4.0», che sarà finanziato col Next Generation Eu, rifinanziamo la «nuova Sabatini», stanziamo un miliardo di euro per la proroga anche per il 2021 del credito d’imposta per gli investimenti al Sud e 1,5 miliardi per l’internazionalizzazione delle imprese, oltre a prorogare il credito d’imposta per incentivare le quotazioni in borsa. Inoltre, a complemento degli investimenti del Recovery Plan, stanziamo 50 miliardi aggiuntivi di investimenti pubblici fino al 2035, ripartendoli direttamente tra le varie amministrazioni per evitare le lungaggini burocratiche del passato”.