Firmati i decreti attuativi dell’art. 26 del DL 34/2020 sul credito d’imposta e sul «Fondo Patrimonio PMI»

Di Redazione EUTEKNE

Con un comunicato stampa, il MEF ha reso noto ieri che il Ministro Roberto Gualtieri ha firmato il decreto sulle modalità di attuazione degli incentivi, sotto forma di credito d’imposta, per il rafforzamento patrimoniale delle imprese e, di concerto con il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, quello sull’operatività del “Fondo Patrimonio PMI”.

I due decreti sono attuativi dell’art. 26 del DL 34/2020 convertito (si veda, da ultimo, “Aumenti di capitale agevolati con più vincoli per i gruppi di società” del 1° giugno), che prevede alcune misure finalizzate al rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni, che si sostanziano:
– in un credito d’imposta del 20% per i conferimenti in denaro per l’aumento del capitale sociale di società danneggiate dalla pandemia COVID-19;
– in un credito d’imposta commisurato alle perdite delle suddette società che ricevono i conferimenti, che spetta dopo l’approvazione del bilancio d’esercizio 2020;
– nell’istituzione del “Fondo Patrimonio PMI”, finalizzato a sottoscrivere obbligazioni emesse dalle medesime società.

I benefici riguardano le società di capitali, regolarmente costituite e aventi la sede legale e amministrativa in Italia, che:
– presentino per il 2019 un ammontare di ricavi derivanti dalle vendite e prestazioni (art. 85 comma 1 lett. a) e b) del TUIR) compreso tra 5 milioni di euro (10 milioni, per l’agevolazione riguardante il “Fondo Patrimonio PMI”) e 50 milioni di euro;
– abbiano subito, nel periodo tra il 1° marzo e il 30 aprile 2020 e a causa dell’emergenza epidemiologica COVID-19, una riduzione complessiva dei ricavi di cui all’art. 85 comma 1 lett. a) e b) del TUIR di oltre il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;
– deliberino ed eseguano, tra il 20 maggio e il 31 dicembre 2020, un aumento di capitale a pagamento interamente versato (non inferiore a 250.000 euro, per l’agevolazione relativa al “Fondo Patrimonio PMI”).

La norma stabilisce quindi che, se queste società aumentano il capitale sociale, al soggetto che effettua il conferimento compete un credito d’imposta del 20% dell’importo versato, con un tetto massimo all’investimento di 2 milioni di euro (e un credito d’imposta massimo pari, quindi, a 400.000 euro); alla società, invece, compete un credito d’imposta pari al 50% della perdita del 2020 eccedente il 10% del patrimonio netto (assunto al lordo di tale perdita), fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale.
La somma di questi crediti d’imposta non può eccedere la soglia massima di 800.000 euro (tetti ridotti sono previsti per le società che operano nei campi della pesca e dell’agricoltura).

Con l’inserimento, in sede di conversione del DL 34/2020, del comma 2-bis nell’art. 26, il beneficio è esteso alle aziende in concordato preventivo in continuità con omologa già emessa che si trovano in situazione di regolarità contributiva e fiscale (si veda “Regolarità contributiva e fiscale per il rafforzamento patrimoniale” del 5 agosto).

Il decreto attuativo sul credito d’imposta – si legge nel comunicato del Ministero dell’Economia – prevede la presentazione delle istanze all’Agenzia delle Entrate, secondo termini e modalità che saranno definiti con provvedimento direttoriale della stessa Agenzia, che, verificata la correttezza dei dati, riconosce il credito. L’Agenzia, entro 30 giorni dalla presentazione delle istanze, comunica poi l’esito della richiesta e, in caso di esito positivo, l’importo del credito effettivamente spettante.

Il decreto attuativo sul “Fondo Patrimonio PMI”, firmato una volta conclusa positivamente l’interlocuzione con la Commissione europea, specifica invece condizioni e termini degli strumenti finanziari subordinati che potranno essere sottoscritti a valere sul Fondo stesso, che ha una dotazione di 4 miliardi di euro e verrà gestito da Invitalia. Gli strumenti finanziari subordinati sono remunerati a un tasso agevolato e non è prevista una valutazione del merito di credito per l’accesso alla misura. Il finanziamento deve essere destinato a investimenti, capitale circolante e costi del personale.

Vengono incentivati gli investimenti finalizzati a sostenibilità ambientale o innovazione tecnologica, oltre che a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso una riduzione del valore di rimborso. A salvaguardia delle risorse pubbliche sono previsti obblighi informativi e il monitoraggio sull’andamento delle imprese beneficiarie.
Tra i principali benefici attesi da questa misura – spiega ancora il MEF – ci sono il rafforzamento della struttura patrimoniale delle PMI, grazie all’apporto dei capitali privati e all’effetto amplificativo del prestito statale, l’immediata liquidità disponibile per le aziende e una maggiore facilità di accesso al credito bancario.

È previsto un processo di richiesta ed erogazione semplice e rapido, gestito da Invitalia, che pubblicherà a breve sul proprio sito internet il modello uniforme di istanza e della restante documentazione richiesta ai fini dell’accesso alla misura.