La UIF auspica che dall’approccio del CNDCEC discenda una maggiore rilevanza delle operazioni sospette ritenute meritevoli di segnalazione

Di Annalisa DE VIVO

Nel corso della presentazione del “Rapporto annuale 2018”, avvenuta ieri, il direttore generale dell’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (UIF), Claudio Clemente, ha esposto al pubblico le linee di sviluppo strategico del sistema di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, ricordando che si tratta di un sistema trasversale in quanto coinvolge attori operanti in ambiti molto differenti e richiede, pertanto, lo sviluppo di intense sinergie.

I dati relativi al 2018 mostrano un aumento delle segnalazioni di operazioni sospette (SOS), delle quali il rapporto sottolinea anche la migliore qualità, evidenziando la solidità della rete di collaborazione tra autorità e l’intensificazione degli scambi informativi con l’estero, che hanno consentito di conseguire risultati notevoli perché alcune importanti indagini giudiziarie hanno tratto origine proprio da tali segnalazioni.

In relazione alla collaborazione attiva, le SOS trasmesse alla UIF nel 2018 sono state in tutto 98.030, circa 4.200 in più rispetto all’anno precedente, con un incremento del 4,5%; tale crescita risulta confermata anche nel primo semestre 2019. Rispetto al totale, più di 35.000 SOS risultano oggetto di approfondimento da parte della GdF e circa 1.500 sono confluite in indagini della Direzione investigativa antimafia.

Nel dettaglio, il numero più rilevante di SOS proviene come sempre dal mondo bancario (71.054), nonché dagli intermediari e dagli altri operatori finanziari (16.139); in sensibile aumento rispetto all’anno precedente risultano le SOS dei prestatori di servizi di gioco (5.067, con un incremento del 94,9%), così come quelle degli operatori non finanziari (898, con un aumento del 36,5%), mentre hanno subito un sensibile ridimensionamento le comunicazioni trasmesse dalla P.A. (dal 4 luglio 2017 non più obbligata alle SOS), per un totale di 43 contro le 70 dell’anno precedente.

Passando alle segnalazioni effettuate dal comparto delle professioni, il 2018 evidenzia una sostanziale stabilità: le SOS totali sono infatti pari a 4.818, contro le 4.969 dell’anno precedente, con una contrazione del 3%. Il rapporto evidenzia che il contributo delle SOS dei notai (aumentate del 2,9%) compensa quasi del tutto il calo per le altre categorie, in particolare quella degli avvocati, le cui segnalazioni sono diminuite del 62,4%.

La tabella delle segnalazioni ricevute per categoria di professionisti consente di scomporre il dato complessivo: così, delle 4.818 SOS totali, 4.345 provengono dai notai e dal Consiglio nazionale del Notariato, 81 da studi associati, interprofessionali e tra avvocati, 38 da avvocati, 13 da società di revisione e revisori legali, 319 da dottori commercialisti, esperti contabili e consulenti del lavoro e 22 da altri soggetti esercenti attività professionale. Quest’ultima categoria ricomprende i soggetti di cui all’art. 3 comma 4 lett. b) del DLgs. 231/2007 (“ogni altro soggetto che rende i servizi forniti da periti, consulenti e altri soggetti che svolgono in maniera professionale, anche nei confronti dei propri associati o iscritti, attività in materia di contabilità e tributi, ivi compresi associazioni di categoria di imprenditori e commercianti, CAF e patronati”).

Sulle SOS effettuate da dottori commercialisti e da esperti contabili, il rapporto UIF evidenzia un incremento di quelle inviate per il tramite del CNDCEC, che nel 2018 sono pari al 72,3% rispetto al 40,7% del 2017, sottolineando al contempo che la progressiva entrata a regime di questa modalità di invio non ha ancora prodotto “effetti incentivanti” in quanto il dato complessivo ha registrato una flessione: le SOS sono infatti diminuite da 361 a 319, con un calo dell’11,6%. L’UIF rimarca altresì la circostanza che, nel corso del 2018, gli Ordini dei notai e dei commercialisti hanno provveduto a elaborare regole tecniche finalizzate ad aumentare l’efficacia delle attività di adeguata verifica e conservazione dei dati, auspicando una ricaduta positiva anche in termini di maggiore collaborazione attiva.

Alle regole tecniche l’UIF dedica particolare attenzione nella parte del rapporto dedicata alla disciplina secondaria e all’autoregolamentazione. Dopo aver ricordato che obiettivo dell’autoregolamentazione è formulare regole operative – soggette ex lege al parere del Comitato di sicurezza finanziaria – capaci di valorizzare adeguatamente le specificità di ciascuna categoria professionale in applicazione dell’approccio basato sul rischio, il rapporto ricorda che il primo parere rilasciato dal CSF (18 settembre 2018) ha riguardato le regole tecniche dei notai, mentre il secondo (6 dicembre 2018) ha avuto a oggetto quelle dei commercialisti. In relazione a queste ultime l’UIF evidenzia come il tipo di approccio in esse adottato sia finalizzato “a favorire l’abbandono di logiche burocratiche nell’adempimento degli obblighi, promuovendo invece la concentrazione sulle situazioni più esposte al rischio” e auspica che da ciò discenda una maggiore rilevanza delle operazioni sospette ritenute meritevoli di segnalazione.

Da ultimo, il rapporto precisa che la bozza di regole tecniche per gli avvocati è attualmente al vaglio del CSF, mentre sono ancora in corso di elaborazione le regole tecniche per i consulenti del lavoro.