Il Presidente del CNDCEC ripresenta le proposte della categoria; apertura al confronto dalla Presidente della Commissione Finanze della Camera Ruocco
Se è vero che la “rivoluzione digitale”, come sostenuto anche da Giulio Tremonti, ex Senatore ed ex Ministro dell’Economia, in avvio di lavori, “è una realtà che non può essere fermata”, anche se “si vedono effetti positivi e negativi” di cui si dovrebbe tener conto, e che sul lungo periodo la fatturazione elettronica può portare vantaggi sia alle imprese, sia agli studi professionali, nel breve periodo restano criticità che mettono in secondo piano i potenziali benefici futuri.
Nella prima giornata del 2° Forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili, iniziato ieri a Milano, ha tenuto banco come prevedibile la fatturazione elettronica, il cui obbligo scatterà il prossimo 1° gennaio.
Il Vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate Paolo Savini ha nuovamente illustrato i benefici del nuovo adempimento, annunciando l’arrivo, a breve, di “una nuova procedura per il conferimento della delega, una procedura telematica anche massiva che evita di recarsi in ufficio” e aggiungendo che “è indubbio che per quello che l’Agenzia ha nei suoi poteri per l’applicazione delle norme, un’elasticità ci potrà e ci dovrà essere. Siamo consapevoli delle criticità, riteniamo come Agenzia e come mondo dei professionisti che il nostro ruolo sia importante, anche per far capire e far cogliere le opportunità per le imprese. Questi investimenti possono avere ritorno nel breve periodo, ci sono studi che parlano di 16-18 mesi”.
Una delle difficoltà emerse nel corso dell’incontro è la distanza tra teoria e pratica, tra lungo e breve periodo. Perché, come spiegato da Claudio Rorato, Direttore dell’Osservatorio professionisti e innovazione digitale – Politecnico di Milano, con la fattura elettronica si può “aiutare l’azienda a diventare più competitiva rispetto al processo” e, negli studi professionali, “aumentano le competenze, il personale passa da una gestione dei documenti a una gestione dei dati”, ma tutto questo, per il Presidente del CNDCEC Massimo Miani, sarà possibile solo in futuro.
“Purtroppo siamo di fronte a un’introduzione della fattura elettronica semplicemente per un motivo di gettito – ha spiegato Miani –. Le imprese non sono pronte per organizzarsi e per investire. Ci stiamo organizzando, anche con un nostro portale, ma non ci sentiamo ancora pronti, perché rappresentando il 75% delle imprese ci sentiamo in dovere di porre l’attenzione su questo rischio”.
Il Presidente del CNDCEC ha colto l’occasione per ribadire le richieste della categoria: introduzione graduale partendo dalle imprese più grandi, esenzione per i soggetti più piccoli, eliminazione delle sanzioni per il primo anno: “Ci dovrebbe essere, da parte dello Stato, un ristorno dei costi a carico delle imprese, ad esempio con un credito d’imposta”.
Miani ha poi anche parlato dell’indagine statistica della Fondazione nazionale commercialisti, presentata ieri in anteprima al Forum da Tommaso Di Nardo (si veda “Studi professionali sempre più piccoli” di oggi): “Sono rimasto sorpreso dai risultati: il dato sugli studi individuali lo andavo a giustificare con il numero di iscritti in calo e perché per un giovane è ormai impossibile aprire uno studio, ma poi ho visto che stanno diminuendo anche i collaboratori a partita IVA negli studi. La tendenza dovrà essere un aumento degli studi più organizzati. Devono esserci incentivi da parte del Governo e del Parlamento per le aggregazioni”.
Per Governo e Parlamento sono intervenuti Jacopo Morrone, Sottosegretario del Ministero della Giustizia con delega alle professioni, e Carla Ruocco, Vicepresidente della Commissione Finanze della Camera.
Quest’ultima ha sottolineato che “l’apertura e la disponibilità da parte di questa maggioranza ci sono tutte”, ricordando la proposta di legge di cui è firmataria, al momento all’esame della Commissione: “Il progetto di legge ha come faro i principi dello Statuto del contribuente, è composto da 33 articoli, molti dei quali a costo zero e che riprendono anche il tema della fatturazione elettronica, prevedendo la riduzione delle sanzioni per il primo anno”. Il tema “tocca diversi articoli, perché bisogna alleggerire altri adempimenti. Si dovrà vedere come il discorso si svilupperà con la legge di bilancio, ma vorremmo dare una corsia preferenziale”. L’impegno è a rinviare anche a una “seduta apposita con il Presidente del Consiglio nazionale per mettere a punto tutti gli aspetti che abbiamo trattato oggi”.
Dal canto suo, il Sottosegretario Morrone ha garantito la volontà del Governo di sostenere le professioni ordinistiche: “Bisogna valorizzare gli Ordini, trovare un equo compenso, la prestazione data non è uguale per chi non ha fatto un certo percorso. Se vogliamo rivitalizzare, far crescere le professioni, dobbiamo ristabilire regole onde evitare che il mercato la faccia da padrone. Come Governo dobbiamo ristabilire minimi onesti, la liberalizzazione non ha dato un contributo a livello di professionalità”. E se su alcune questioni “non è semplice tornare indietro”, è possibile “riflettere e valutare, ad esempio sulla geografia giudiziaria. Sulla riforma Rordorf bisognerà verificare le cose da modificare e le cose giuste”.