Tutto il mondo del lavoro è attraversato da radicali mutamenti e i modelli di business cambieranno, anche quelli degli studi professionali

Di Maurizio Giuseppe GROSSO

Pubblichiamo l’intervento di Maurizio Giuseppe Grosso, Consigliere del CNDCEC con delega all’innovazione e all’organizzazione degli studi professionali.

Viviamo in un contesto storico estremamente dinamico e in rapida evoluzione.
La digitalizzazione, l’industria 4.0, le innovazioni tecnologiche stanno trasformando profondamente la società in cui viviamo.
Mentre le rivoluzioni industriali che ci hanno preceduto interessavano in modo diretto aree geografiche o settori produttivi o ambiti lavorativi particolari, questa nuova rivoluzione si presenta più globale: tutto il mondo del lavoro, tutte le industrie e tutte le nazioni sono interessate da questi radicali cambiamenti.

Tutte le più grandi e prestigiose organizzazioni mondiali, le Università, le società di consulenza, i Governi si stanno cimentando in previsioni sul futuro: vediamo fiumi di percentuali sulle falcidie di occupazione suddivise per settori, per livelli di istruzione, per tipologie di professioni, per macro aree geografiche.

Leggiamo di originali ipotesi di nascita di nuovi mestieri ed estinzione di altri. Molto spesso le indagini portano a risultati anche molto differenti l’una dall’altra.
In realtà nessuno riesce a dimostrare con sufficiente ragionevolezza la fondatezza di queste previsioni, perché quello a cui assistiamo è un fenomeno totalmente nuovo, profondo e globale. Solo man mano che le nuove tecnologie si diffonderanno si percepiranno le conseguenze reali e i tempi effettivi del cambiamento.

Ciò che possiamo dire con ragionevole sicurezza è che i modelli di businesscambieranno, anche quelli degli studi professionali, anche dei commercialisti. E sappiamo anche i fattori di successo della nostra attività professionale non saranno più quelli del passato e che i nuovi driver, elementi fondamentali per la sopravvivenza e per lo sviluppo della nostra attività professionale saranno:
– il timing;
– le competenze;
– l’organizzazione.

Il timing perché le nuove tecnologie ci portano, anche nella vita quotidiana, ad avere tempi di risposta e di reazione decisamente più veloci e semplici che nel passato. Anche nella nostra attività ci verranno chiesti tempi sempre più stretti e incalzanti.

Le competenze perché interazione e la trasversalità tra diversi tipi di preparazione e conoscenza saranno sempre maggiori. In particolare le competenze informatiche e – di conseguenza – le conoscenze economico-giuridiche connesse alla digitalizzazione saranno sempre più indispensabili, anche nei nostri studi.

Infine l’organizzazione sarà fondamentale per poter attivare gli altri due driver di sviluppo e fornire ai clienti una gamma di servizi sufficientemente completa ed estesa: senza una adeguata dimensione di studio e una conseguente organizzazione strutturata sarà impossibile seguire l’evoluzione tecnologica, rispettare i tempi richiesti, avere le competenze necessarie.

I nuovi elementi non sostituiranno le caratteristiche della professione

Ovviamente gli elementi citati non sono sostitutivi di tutte le altre caratteristiche indispensabili per svolgere la nostra professione, ma sono nuovi elementi che ora non possono più essere trascurati, pena il rischio di soccombere!