Scenario variegato nei macrosettori nazionali, contraddistinti da strutture di costi diverse, per cui la crisi sta evidenziando impatti più o meno significativi

Di Fabrizio BAVA, Alain DEVALLE e Andrea NAPOLITANO

La possibilità di sospendere gli ammortamenti privilegia alcuni settori in difficoltà rispetto ad altri. Il DL “Agosto” convertito prevede la facoltà di non iscrivere fino al 100% degli ammortamenti 2020 per tutte le società, a esclusione di quelle che redigono il bilancio in conformità ai principi contabili internazionali. Tale facoltà ha sinora prodotto diversi dubbi legati alla sua applicazione, nonché agli effetti distorsivi che produrrà nei bilanci 2020 (si veda “Valenza informativa dei bilanci da non sottovalutare” dell’11 maggio 2020).

Si ricorda in ogni caso l’obbligatorietà di inserire in bilancio l’informativa sugli effetti sul risultato d’esercizio e sul patrimonio netto in caso di applicazione di tale deroga ai criteri generali. A ciò si deve aggiungere che la norma privilegia imprese che operano in determinati settori rispetto ad altri. Si prospetta infatti uno scenario variegato all’interno dei macrosettori nazionali, contraddistinti da strutture di costi differenti, per i quali la crisi legata alla pandemia sta evidenziando impatti più o meno significativi.

Nei business caratterizzati da processi labour-intensive mediamente il peso ponderato degli ammortamenti è inferiore rispetto a settori a struttura capital-intensive, di conseguenza il beneficio che la norma potrà garantire sarà disomogeneo, creando un disallineamento nel tessuto economico nazionale.

Il legislatore ha voluto estendere il raggio d’azione alla più ampia platea possibile, non considerando le specificità legate alle strutture aziendali, né i diversi impatti generati dal COVID-19.
Settori come quello delle telecomunicazioni, caratterizzati da un rilevante peso degli ammortamenti (mediamente intorno all’8% dei ricavi), potrebbero risultare maggiormente agevolati dalla norma, rispetto ad altri dove il peso degli ammortamenti è inferiore e le stime di mercato più severe. L’industria Telco si conferma infatti tra le più resilienti con una contrazione dei ricavi prevista da Analysis Mason per il 2020 attorno al 3,4% a livello globale.

Di contro si pensi al settore dell’Automotive, dove gli ammortamenti rappresentano in media il 4% dei ricavi e il quadro che emerge dalle più recenti stime di mercato identifica una contrazione nelle vendite attorno al 30,2% (stime ANFIA confermate dalle pubblicazioni di EY che intravede un calo tra il 24,5% e il 42%).
Il medesimo beneficio riguarda le società del comparto farmaceutico, contraddistinte mediamente da un rapporto ammortamenti su fatturato attorno al 3%, nonostante le stime per il 2020 evidenzino un trend di crescita del fatturato attorno al 3,9% in forte controtendenza con la media nazionale (stime di ottobre prodotte nel rapporto Analisi dei Settori Industriali di Prometeia).

Ulteriori disomogeneità negli effetti si potranno poi manifestare all’interno dei macrosettori stessi, come ad esempio nell’indotto della supply chain.

La pandemia ha infatti generato un calo nei volumi affiancato da un incremento dei noli, con un conseguente effetto traslativo da servizi più cari, come ad il trasporto aereo, a quelli più economici come il navale e il trasporto via terra. Ne consegue dunque una penalizzazione degli intermediari che si basano su trasporti aerei, per i quali la facoltà di sospendere gli ammortamenti sarà allineata a quella di cui potranno beneficiare gli altri operatori meno impattati dal COVID-19.
Si deve inoltre tener conto che per le società che non hanno acquisito in proprietà le attività, ma in leasing, gli ammortamenti non possono neanche essere sospesi.

Tuttavia, si ricorda che, trattandosi di una facoltà, è lasciata alle imprese la valutazione in merito all’applicazione nel prossimo bilancio.

Settore Ammort. % sui Ricavi FY19 EBITDA % sui Ricavi FY19 Stime Ricavi FY20 di settore Società analizzate
Telecomunicazioni 8,0% 10,9% (3,4%) 513
Trasporto Merci 3,5% 6,9% (20,2%) 8.065
Automotive 3,7% 8,4% (30,2%) 1.074
Pharma 2,8% 10,2% +3,9% 3.009
Alimentare 3,6% 7,5% (2,8%) 7.228
Chemical 3,8% 10,4% -1,3% 2.666
Real Estate 11,1% 21,8% -12,4% 5.456
Metallurgia 4,4% 8,8% -16,8% 1.445
Tessile 9,4% 6,7% (32,5%) 1.045
Editoria 3,2% 7,9% (11,5%) 1.058
Sport & Intrattenimento 6,2% 10,4% (50%) 1.964
Ristorazione 3,5% 7,3% (48%) 8.275
Industria Cinematografica 4,4% 9,8% 56,8% 648