Alcuni dati contabili vanno riallocati nel passaggio tra quadro RE e quadro G

Di Luca FORNERO

All’atto della compilazione del quadro G del modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore, gli esercenti arti e professioni devono porre particolare attenzione nel riportare gli ammontari dei compensi e delle spese indicati nel quadro RE.
Infatti, l’esposizione dei valori all’interno dei vari righi dei due prospetti divergeparzialmente, con la conseguente necessità, per il contribuente, di effettuare gli opportuni “adattamenti”.

Di regola, nessun problema comporta l’indicazione dei componenti positivi di reddito, fatto salvo il caso in cui ci si adegui alle risultanze degli studi di settore. In tale ipotesi, mentre nel rigo RE5 “Compensi non annotati nelle scritture contabili” occorre indicare l’importo dei maggiori compensi dichiarati per effetto dell’adeguamento, comprensivo della maggiorazione del 3% (ove dovuta), nel rigo G02 “Adeguamento da studi di settore”, tali compensi vanno riportati al netto della maggiorazione (che non va quindi indicata).

Per quanto riguarda i componenti negativi, gli unici importi coincidenti sono quelli afferenti:
– ai compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale o artistica (rigo RE12 del modello REDDITI 2017 PF e rigo G07 del modello studi);
– alle minusvalenze patrimoniali (rigo RE18 del modello REDDITI 2017 PF e rigo G10 del modello studi).

Negli altri casi occorre, di regola, effettuare alcuni “spostamenti”.
Ad esempio, le spese per prestazioni di lavoro dipendente e assimilato, che nel quadro RE sono esposte nel rigo RE11, nel quadro G vanno suddivise tra:
– spese di lavoro dipendente (rigo G05), con separata indicazione delle spese sostenute per il personale impiegato con contratto di somministrazione;
– spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa (rigo G06).

Differenti risultano anche i righi deputati ad accogliere l’importo dei consumi (rigo G08, all’interno del quadro G, e rigo RE14, all’interno del quadro RE).
In particolare, mentre nel rigo RE14 vanno indicate esclusivamente le spese per servizi telefonici (compresi quelli accessori) e i consumi di energia elettrica (per l’ammontare deducibile), nel rigo G08 a tali voci di costo si aggiunge l’importo deducibile dei carburanti, lubrificanti e simili utilizzati esclusivamente per la trazione di autoveicoli(che, nel quadro RE, vanno invece allocati all’interno del rigo “residuale” RE19).
Però, se l’acquisto di carburanti, lubrificanti e simili riguarda ciclomotori e motocicli, il relativo costo deve essere incluso nel rigo G09 (“Altre spese”).

Al rigo G09 si affianca poi il rigo G12 (“Altre componenti negative”). La suddivisione tra i due righi, peraltro, non trova corrispondenza all’interno del quadro RE, laddove è presente il solo rigo “residuale” RE19.
Come precisato dall’allegato 4 al provvedimento dell’Agenzia Entrate n. 33991/2017(specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore), i dati sono stati correttamente ripartiti se i totali delle due seguenti somme coincidono:
– RE14 + RE15 + RE16 colonna 3 + RE17 colonna 3 + [RE19 colonna 4 – (RE19 colonna 1 + RE19 colonna 2 + RE19 colonna 3)], all’interno del modello REDDITI;
– G08 + G09, all’interno del modello studi.

Disponibile il consueto software di controllo

Il software di controllo scaricabile all’interno del Desktop telematico, cliccando su “Help” e selezionando “Installa nuovo software”, provvede a verificare la correttezza del raccordo.

Se il quadro G è stato predisposto correttamente, l’esito del controllo risulta senza segnalazioni.
Ove i totali delle due suddette somme non coincidano, viene segnalata un’anomalia, che, pur consentendo l’invio del modello e degli allegati studi, è comunque opportuno correggere, allocando gli importi conformemente a quanto precisato dalle istruzioni ai suddetti quadri.